Mostra fotografica in occasione del TDOR per commemorare le vittime di transfobia

Sabato e domenica vi aspettiamo in via Fratelli Bandiera
dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30
per la mostra fotografica “GUARDAMI!”, realizzata da Arianna Zampini
“GUARDAMI!” perché ciò che è verità non ha bisogno di tante parole. Le storie e le fotografie di chi si racconta non hanno bisogno di spiegazioni, hanno bisogno di silenzio. Si tratta di ritratti intimi scattati dentro mura sicure, in cui ci siamo spogliati, assieme, di maschere e stereotipi. La luce che illumina il Soggetto e l’ombra che invade lo spazio sicuro il quale contiene tantissimo non detto. Il non detto ha una grandissima forza rappresentativa, perché obbliga a fermarsi e cercare
di capire. Questo progetto nasce dalla volontà di unire le tante voci che compongono la realtà transgender italiana. Nasce dalla necessità di andare oltre alla teoria e cercare di capire, ascoltando le storie di chi ha voluto raccontarsi, cosa significhi, oggi, vivere come persona trans in una società non ancora pronta ad una rivoluzione culturale.
Nasce anche da tanta rabbia verso questa società patriarcale, che mantiene il suo equilibrio e la subordinazione della donna all’uomo grazie alla suddivisione binaria dei generi, femmina e maschio, uomo e donna. Con questo paradigma , che non contempla l’identità come fluida, chiunque non si identifichi in uno di questi due gruppi e si muove tra essi liberamente, è per forza di cose considerato anormale e ne viene quindi negata l’esistenza. Quando il potere nega l’esistenza di una parte della popolazione significa che le sta negando il diritto di autodeterminarsi nella società, significa che stanno venendo a mancare i diritti fondamentali dell’essere umano, significa marginalizzare e quindi mettere in pericolo.
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